Il Cane da Assistenza
La vita del portatore di handicap è molto complessa. La disabilità, infatti, di qualunque genere essa sia, rappresenta un ostacolo per l’autonomia dell’individuo, con conseguenze importanti nella sua sfera sociale. L’impossibilità di fare cose che sono invece banali per gli altri causa la frustrante necessità di dover chiedere continuamente aiuto. L’autonomia è, per il portatore di handicap, la ragione delle sue grandi battaglie quotidiane. Ed è qui che si inserisce il cane da ausilio, appositamente addestrato per offrire un aiuto al padrone in relazione al suo handicap. Così il cane da assistenza presta le sue orecchie al padrone sordo, avvisandolo se suona il citofono; i suoi occhi alla persona non vedente, segnalando un ostacolo o un gradino, la sua bocca e le sue zampe al padrone che, dalla sedia a rotelle, non può raccogliere un oggetto caduto o aprire una porta.
E lo fa con vero piacere, quando i metodi di addestramento sono basati sul premio e sul gioco. Se l’immagine del cane che aiuta l’uomo suscita facilmente entusiasmo, è bene, però, ricordare che il cane da ausilio, a differenza di un bastone o una sedia, dà molto ma vuole anche molto. Come per ogni rapporto a due, non si può avere senza dare. Per questo ci teniamo a ricordare che, benché molto ben addestrato, il cane d’ausilio è prima di tutto un cane che ha bisogno di un padrone. E se, immaginandovi di domenica mattina, svegliati da un muso bagnato che vi dice “Ehi! Andiamo?” , vi viene un sorriso invece che un colpo, avete capito bene di cosa stiamo parlando.
E lo fa con vero piacere, quando i metodi di addestramento sono basati sul premio e sul gioco. Se l’immagine del cane che aiuta l’uomo suscita facilmente entusiasmo, è bene, però, ricordare che il cane da ausilio, a differenza di un bastone o una sedia, dà molto ma vuole anche molto. Come per ogni rapporto a due, non si può avere senza dare. Per questo ci teniamo a ricordare che, benché molto ben addestrato, il cane d’ausilio è prima di tutto un cane che ha bisogno di un padrone. E se, immaginandovi di domenica mattina, svegliati da un muso bagnato che vi dice “Ehi! Andiamo?” , vi viene un sorriso invece che un colpo, avete capito bene di cosa stiamo parlando.
|
|
|